Il sanconese Filippo Randazzo oro nel lungo a Torino

randazzoA Torino, Stadio «Primo Nebiolo», numeri record per i Campionati Italiani Assoluti - edizione numero 105 per i maschi e n. 86 per le femmine, nel capoluogo piemontese la diciottesima e la prima, quella inaugurale, nel 1898 - 1600 atleti-gara si sono contesi, nell'arco di tre giornate roventi e un violento acquazzone venerdì pomeriggio, 42 titoli complessivi.

Il calatino Filippo Randazzo, atleta della Pro Sport 85 Valguarnera dei fratelli Carmelo e Filippo Giarrizzo, è stato il protagonista della seconda giornata di sabato. La medaglia di bronzo europea junior di Eskilstuna vince il titolo italiano assoluto, dal 7,74 della Svezia si migliora di due cm a 7,76 (-1,1). Questo è il terzo oro nel lungo in questa rassegna per un siciliano, i primi due del siracusano Claudio Hernandez (7,47 nel 1972) e del catanese Ferdinando Iucolano (7,87 nel 2006). Una serie in bella progressione la sua dal primo al terzo salto: 7,28 (+0,6), 7,45 (-0,1), 7,58 (-0,2), poi 7,52 (-0,8) e l'esplosione a 7,76 al quinto, per chiudere con un nullo. Niente da fare per Camillo Kaborè, in testa con 7,61 (+0.1) sino al terzo balzo e Antonmarco Musso, 7,58 all'ultimo (+1.3). Felice il sanconese: «Che dire, è stata una settimana super! Dopo il bronzo in terra svedese, arriva un altro buon risultato e il nuovo personale. E pensare che solo un anno fa ero a pezzi dopo Eugene... Adesso si punta a crescere ancora di più. Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicini quest'anno, senza di loro non sarei arrivato dove sono adesso». Per Filippo questa è la quarta maglia tricolore, dopo quella indossata da allievo a Jesolo il 5 ottobre 2013, con un prodigioso salto a 7,56, le due da junior nel 2015 ad Ancona il 7 febbraio al coperto (7,46) e a Rieti il 13 giugno (7,63), in più l'argento, sempre da junior, a Torino il 7 giugno 2014 (7,60). Nelle liste italiane juniores di sempre è il sesto all'aperto (7,76) e il settimo al coperto (7,55). Filippo Randazzo, 19 anni compiuti il 27 aprile, è la stella che brilla di più a San Cono, un campione che per allenarsi si deve recare in una palestra a 50 km di distanza, non certo attrezzata come si deve. Portato dal papà e dal nonno nel mini impianto di Valguarnera, ha cominciato a saltare nel 2010 (5,04 la sua prima misura), un talento naturale con due caviglie «dinamite allo stato puro», sgrezzato da Carmelo Giarrizzo, che festeggia così con il fratello e i suoi atleti i 30 anni della Pro Sport 85 di Valguarnera.

Nella storia di questi Campionati italiani Assoluti in pista e pedane l'atletica siciliana ha collezionato in totale 72 titoli italiani individuali e quella catanese ne può vantare 24, così suddivisi: 5 Francesco Scuderi nei 100 (1998-2000-2001-2002-2003); 4 Anita Pistone 100 (2007-2008-2009) e 200 (2007); 2 Giuseppe Ardizzone 5000 (1968-1970), Giuseppe D'Urso 800 (1993-1994), Agata Balsamo 10.000 (1999) e 5000 (2003), Alessandro Cavallaro 200 (2000-2003); 1 Baldassare Porto 400 (1950), Stefano Bonsignore triplo (1954), Salvatore Nicosia 10.000 (1985), Alberto Desiderio giavellotto (2001), Ferdinando Iucolano lungo (2006), Claudio Licciardello 400 (2012), Filippo Randazzo lungo (2015).

Argento per Giampaolo Ippolito nella staffetta 4x100, con i compagni dell'Enterprise Sport & Service di Benevento, Ciro Riccardi, il vittoriese Gaetano Di Franco, Massimiliano Ferraro, 40"61 il loro tempo. A Rieti lo scorso giugno nella 4x400 promesse, Ippolito, Gabriele Guarrera, Di Franco, tutt'e tre allenati da Filippo Di Mulo, avevano conquistato l'oro in 3'15"28. Nella gara individuale dei 200, Di Franco con 21"80 è sesto in finale, mentre Ippolito non supera il primo turno, quinto nella terza batteria in 22"14. Anche Andrea Spezzi (Cus Palermo), allenato da Rosario Cannavò, sulla stessa distanza, si ferma nelle batterie (21"94).

Nei 100 metri il catanese Federico Ragunì (Cus Palermo) si piazza in finale settimo nei 100 con 10"49 (10"58 in batteria) e quinto nei 200 con 21"45 (21"54 in batteria). L'allievo di Cannavò a Rovereto 2014 era stato medaglia di bronzo in 10"50 (100). Chiara Torrisi (Cus Palermo), terza nella prima batteria in 11"94, per sei centesimi non si schiera tra le prime otto. L'atleta di San Gregorio, seguita anche lei da Cannavò, campionessa italiana juniores dei 60 indoor ad Ancona (7"71) e dei 100 outdoor a Rieti (11"79), si era migliorata a Eskilstuna con 11"71, arenandosi però in semifinale.

Giuseppe Leonardi (Enterprise Sport & Service Benevento), dopo la magnifica medaglia d'argento nella staffetta 4x400 a Eskilstuna, non entra in finale nei 400, terzo nella quarta batteria in 48"24, l'ottavo si qualifica con 47"76 e il catanese quest'anno ha corso in 47"45 e 47"15, il nuovo personale. L'allievo di Filippo Di Mulo con la 4x400 è quarto in 3'12"23, ultimo a partire, in prima frazione Vito Incantalupo, poi Riccardi, Guarrera.

La biancavillese Maria Cristina Petralia (Atl. Sestese femminile) nella 4x400, capitana della formazione, terza nella prima serie in 3'58"82.

Fonte: Michelangelo Granata per fidalcatania.it - foto: il campione italiano F. Randazzo (fidal.it)