Il diario della corsa: Corri alla civita

Batt 1 CivitaIl raduno dei podisti è nella piazza San Francesco di Paola cuore della "Civita" e primo nucleo storico della città di Catania. Siamo di fronte agli "archi della marina" e l'atmosfera è quella della festa di quartiere: la parrocchia con le "luminarie", tanti bambini liberi in circolazione, immagini sacre; tutti elementi che ricordano appunto la festa religiosa. La differenza la fa, però, il "gonfiabile", l'elemento caratterizzante ogni gara podistica che si rispetti. C'è poi qualche giudice di contorno e anche se siamo "orfani" di Michelangelo Granata, il giudice catanese per eccellenza, lo staff presente è perfetto. La TDS con i suoi "miracolosi" strumenti completa il quadro, e con essa non avremo bisogno d'altre intercessioni perché tutto si svolga al meglio.
L'aperitivo della giornata è una "non competitiva" libera a tutti, ci sono molti bimbi, tra i quali alcuni alla loro prima esperienza, "scortati" da mamme, papà e qualche nonno.
Finiti i preliminari e archiviata la passeggiata non competitiva, il consigliere FIDAL Raimondo Lizzio, nelle vesti di speaker (anche qui siamo "orfanelli" della bella Maria Cristina Petralia), chiama alla partenza la prima batteria Donne + gli "anziani" dalla OVER 55 in su. In mancanza di pistole a salve o altre armi da fuoco, la partenza è data con la calma voce di Raimondo che invita tutti "ai vostri posti" e poi è... via.
La partenza è in salita, ma a noi podisti sullo slancio della partenza sembra quasi una discesa. Dopo 40 metri c'è un restringimento elombardo poi la prima di ben 10 svolte in un giro di soli 780m. Con un piccolo gradino facciamo il nostro ingresso nella piazza Cutelli. Spettatori "involontari" i molti catanesi presenti in cerca di refrigerio che restano sorpresi nel vedere questo stuolo di donne e vecchietti che si rincorrono. Il gruppo sfreccia sulla bella pietra lavica della piazza, lavorata dagli scalpellini. Con due successive "chicane" nei vicoli di questa stupenda "Civita" e una curva a 90°, ci ritroviamo nella piazza Duca di Genova: è grande ma assolata e senza fontane, quindi "no refrigerio, no spettatori" A sinistra in fondo alla piazza imbocchiamo la via del Vecchio Bastione e con un'ultima "chicane" siamo nuovamente nella piazza S. Francesco.
Urla assordanti di tifoseria di vario genere, amici, mogli, figli e nipoti leniscono lo sforzo che accompagna la seconda salita che tale ora ci appare. Clara Lombardo ha già preso il largo. Alle sue spalle una vecchia conoscenza, Francesco Novello, che non vedevamo da tempo, vanamente tallonato da Giulio Caniglia e da Patrizia Strazzeri. Alle loro spalle io "viaggio" in compagnia del gruppo Costarella, Militi, Contarino e assisto alla solita lotta in famiglia fra "zio Santi Caniglia" e la nipotina Alice Germanà, poi dietro tutti gli altri. I giri si susseguono, la vittoria della batteria, di Clara Lombardo appare netta e scontata. Altrettanto quella di Corrado Giraffa nella "classifica rovesciata", che sta dominando con netto distacco rispetto a Salvatore Leanza dal quale perde ben 1 minuto al giro. Siamo agli ultimi giri, la salita oramai ci sembra ripidissima, così non è per Clara che taglia il traguardo con 40" di vantaggio su Francesco Novello. Alle loro spalle Giulio Caniglia, prima sconfitta stagionale nel Gand Prix, precede Patrizia Strazzeri e Luciano Costarella. Anche il "cattivo" zio Santi Caniglia, dopo essere stato temporaneamente superato dalla nipotina Alice, con un ultimo giro più veloce del primo, la raggiunge sul filo di lana.
Si passa così alla seconda batteria, quella di "tutti gli altri". Il percorso di 7,8 chilometri per 10 giri complessivi, avrà così ben 100 svolte, un vero record. La partenza è velocissima, il serpentone degli atleti schizza nei vicoli, a tratti con difficoltà. Nel gruppo di testa batt2 civitasi distinguono subito Antonino Recupero, Cirino Scavo e Alessandro Vizzini. Con un ritmo forsennato questi atleti formano il trio di testa, alle loro spalle Santi Monasteri, Santo Vazzano e altri cercano di resistere. Dopo i primi due giri il ritmo cala leggermente ma è alla fine dell'ottavo giro che Antonino Recupero spinge sull'acceleratore, imprimendo alla gara un ritmo al quale non sanno resistere né Cirino Scavo né il più giovane Alessandro Vizzini e in quest'ordine tagliano il traguardo a pochi secondi l'uno dall'altro.
Una provvidenziale fontanella posta sulla linea d'arrivo, dà refrigerio a tutti, dal primo arrivato fino all'ultimo, senza distinzioni. Se la corsa ha anche stimolato l'appetito, la parrocchia con un altrettanto provvidenziale rinfresco lenisce la fame. Poi coppe e diplomi per i migliori, con i gongolanti vincitori di categoria: Lombardo (SF), Strazzeri (SF35), Iwaguchi (SF40), Zappalà (SF45), Pennisi (SF50), Pantò (SF55), Vizzini (SM), Nastasi (SM35), Recupero (SM40), Scavo (SM45), Spadaro (SM50), Novello (SM55), Di Benedetto (SM60), Caniglia (SM65), Musmarra (SM70), Farina (SM75). Non dimentichiamoci comunque Giovanni Gallo (Atletica Caltagirone) e il già citato Corrado Giraffa (U.N.V.S.) che si sono fatti carico di chiudere come "fanalini di coda" le due batterie, grazie anche a loro.
Grazie all'UNVS, alla parrocchia, a tutti i volontari, ai Vigili Urbani, meno volontari ma indispensabili alla "protezione del percorso" e a tutta l'organizzazione.

Fonte: Remigio Di Benedetto - Foto: Corrado Giraffa