I catanesi espugnano Taormina

Taormina 2014Sono Graziella Bonanno, Grazia Pitruzzella, Antonino Recupero e Andrea Sciacca, tutti appartenenti a società della provincia di Catania, le prime due donne e i primi due uomini ad aver tagliato il traguardo della Corricapodanno di Taormina. Dominio "catanese" nella prima corsa che ogni anno si svolge in Sicilia, alle 10 del mattino del 1° Gennaio, che vede la partecipazione di atlete e atleti provenienti da tutta la Sicilia orientale e non solo.
La giornata inizia con il tradizionale raduno a Villagonia sulla S.S. 114. L'anteprima è in spiaggia dove i "soliti coraggiosi"si esibiscono nel tradizionale "Tuffo a Mare" del mai dimenticato Chico Scimone. Michelangelo Granata, ovviamente con pieni poteri nel fatto specifico, provvede alla spunta dei "tuffatori".
Nel frattempo il "Maestro Cerimoniere" Carmelo Mobilia, nella sua "bottega" distribuisce pettorali" e qualcuno ancora insonnolito per i "bagordi" notturni, pensa che i numeri siano validi per la tombola. È sempre il presidente della Marathon Club Taormina che tolte le insegne di "bottegaio", con un sibilante fischietto chiama all'appello il popolo dei podisti. Gli "abbondanti" giudici convocati per l'occasione, (Battaglia, Iraci e Tiano), oltre l'onnipresente Michelangelo, dopo il nulla osta dei Vigili Urbani, danno così l'ok per la partenza. Uno sparo e... siamo in corsa!
Si inizia con l'unico tratto in piano dell'intero percorso. Dopo 200m inizia la prima salita che ci porta al lussuoso Hotel Capo Taormina, ma anche a noi "va di lusso" perché ci troviamo di fronte a una lunga discesa. I turisti a passeggio ammirano l'Isola Bella, sono distratti e non si curano del lungo serpentone di atleti che ha invaso la strada, quasi intralciano la nostra corsa, come pure le auto provenienti in senso contrario. Il continuo saliscendi della statale ci obbliga a cambi di ritmo impegnativi e faticosi, durante i quali si sorpassa e si viene sorpassati continuamente.
La testa della corsa per me è gia lontana, ma io, come molti, ho un "programma" prudente che mi porti all'imbocco della salita con energie sufficienti per affrontarla. L'ultimo breve scollinamento prima del casello autostradale, ci porta all'inizio della "temuta e bellissima" salita. Il girotondo che percorriamo sullo svincolo mi consente di da vedere alle mie spalle Antonio Giardina, avversario di categoria, che è al mio inseguimento, mentre il prof. Catalfamo, "re della M60" ha già "preso il largo".
La salita per il monte Tauro è subito "feroce". Di fronte a me la coppia Luciano Costarella e Francesco Militi si dà battaglia, siamo forse intorno alla 50^ posizione, ma la lotta per la vittoria nelle singole categorie è "all'ultimo sangue" tanto quanto quella che si svolge in testa alla corsa.
Sotto la prima galleria qualche gocciolamento d'acqua può darci un anticipo di doccia, ma nessuno la gradisce e zigzagando si corre oltre. La salita prosegue con ampi tornanti e si fa meno ripida. Cerco la scia di Costarella che staccato da Militi, penso sia in crisi. La fila degli atleti cerca la "scorciatoia" attraversando di netto un'area di parcheggio. Ci avviciniamo al tratto finale, la pendenza aumenta per un breve tratto, poi la strada quasi spiana, ancora pochi metri e siamo ai piedi di un "muro" degno della Parigi – Roubaix. Il ritmo della mia corsa scende oltre i 5' al chilometro, all'ultima svolta mi appare Porta Messina, non è un miraggio né un'allucinazione. Aggancio l'amico Costarella, ci sfioriamo e compio quel sorpasso che non mi riusciva da mesi. Finalmente sono a Porta Messina, significa fine dell'erta, l'attraverso senza bisogno di chiavi e imbocco il corso Umberto già carico di turisti impegnati nel passeggio del mattino. I podisti sono invece impegnati in un facile tratto finale in lieve discesa che ci conduce in breve al traguardo. A 50m dalla linea d'arrivo appare il gonfiabile e sotto di esso l'immagine di "San Michelangelo Granata, protettore dei Giudici Sportivi". Capisco così che il miracolo si è rinnovato anche questo anno: 160 atleti, baldi giovani e non, hanno scalato il Monte Tauro. Mi sento un po' miracolato anch'io, mi complimento con l'amico Francesco Catalfamo che m'aspettava da 2 minuti, con Luciano Costarella che mi ha inseguito sino all'ultimo metro e l'amico Antonio Giardina, giunti poco dopo e che viene amorevolmente accolto dalla sua "dolce metà"che subito dichiara: "è Antonio il mio campione!"
È a questo punto che nell'affollatissima piazza IX Aprile turisti e podisti si miscelano, foto ricordo per gli uni e per gli altri, chi per immortalare una bella vacanza chi per ricordare la partecipazione ad una stupenda gara podistica. L'impeccabile organizzazione della "Ditta Carmelo Mobilia" offre ai podisti tè caldo, Panettone, Pandoro, Crostata ecc. abbondanti per tutti e consegna a "domicilio", cioè accanto al ristoro, zaini e borse prelevati alla partenza dallo Scuolabus. Segue la premiazione con reciproci abbracci e complimenti tra gli atleti.
Non possiamo concludere se non ringraziando la Marathon Club Taormina, la "Ditta Mobilia", le forze di Polizia, i giudici (santi e non), i distributori della colazione, chi ha montato il palco e chi lo smonterà, la Speedpass e tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita di questa ormai storica manifestazione.
Arrivederci al prossimo anno.

Fonte: Remigio Di Benedetto - Foto: profilo Facebook A. Recupero