Maratonina di Catania nel segno di Chiolo e Bennici

Partenza Maratonina Ct2013Ore 9. La magnifica Piazza Università è ancora una volta teatro della Maratonina di Catania. La folla dei podisti entra nel "Siculorum Gymnasium", ma nessuno deve seguire lezioni, piuttosto tutti dobbiamo sostenere un esame. Non è "Chimica Organica o Diritto Privato"; il nostro è un esame lungo 21 chilometri 97 metri e 50 centimetri, la materia "Atletica". Per questo esame abbiamo studiato a lungo, ma non in aule polverose e buie, bensì all'aria aperta. I nostri esercizi non sono stati di matematica, ma di stretching, le nostre esercitazioni non si sono svolte in laboratorio, ma sulle strade, sulle piste, sui lungomari, ognuno dove meglio ha creduto o potuto. Non abbiamo analizzato alcunché, se non il nostro corpo per portarlo alla migliore condizione di efficienza per la giornata di oggi.
Anch'io entro nell'edificio universitario e scopro che nel magnifico cortile settecentesco opera del Vaccarini, gli "studenti" sono tantissimi, tutti "disordinatamente" in fila per il ritiro dei pettorali. Nella confusione notiamo Francesco Bennici, oggi candidato n° 1 alla vittoria, che come tutti gli altri è in attesa del suo pettorale. Capisco che per me è l'unica occasione per precederlo almeno in questo, ma mi va male, Francesco si prende il suo pettorale e corre via. Dopo un po' anch'io riesco a conquistare il pettorale e di corsa al riscaldamento pre-gara.
Ore 10e20. Siamo tutti sotto il gonfiabile pigiati come sardine senza sale né olio, ma solo col nostro sudore puzzolente. L'attesa è lunga, lo speaker Marcellino fa miracoli per prendere tempo, e presenta i favoriti di oggi e i campioni di ieri. Finalmente i Vigili Urbani sciolgono la riserva, il percorso è libero, si può partire! Un colpo di pistola e... via!
Il percorso in partenza è curvilineo, il gonfiabile ha giustamente ceduto il centro della piazza a uno stilizzato e imponente albero di Natale, ed è spostato sul lato sinistro. All'ingresso della Piazza Duomo svoltiamo in via Vittorio Emanuele, io cerco subito di riunire il "treno" programmato con gli amici, ma non è semplice, il gruppo è ancora molto compatto e siamo molto stretti gli uni con gli altri, c'è anche il cordolo a centro strada che è obiettivamente molto pericoloso. Le due successive svolte ci portano in via Teatro Massimo di fronte al magnifico Teatro Vincenzo Bellini, tempio catanese della musica, ma per noi oggi la musica è solo fatica e sudore...
Il percorso ci porta in via Antonino di Sangiuliano e dopo la svolta in piazza Gandolfo ci ritroviamo in Via Crispi. La strada è in leggera salita e con il basolato liscio, scivoloso e sconnesso, la fatica si raddoppia.
Il teatro è ormai lontano, ma è al successivo incrocio che iniziamo ad ascoltare un concerto che è eseguito da un unico tipo di strumento: il clacson. Ci accoglie infatti, un coro di questo particolare strumento, mentre Vigili Urbani e volontari bloccano il traffico veicolare al nostro passaggio. Il brano musicale è "mononota" e lo riascolteremo più volte lungo il percorso, ma con indifferenza e divertimento.
In piazza Bovio abbandoniamo la via Crispi e con un paio di svolte ci ritroviamo in via Umberto. Il nostro gruppo di amici è ancora ben unito, in questo percorso "infernale", il nostro "Virgilio" è l'amico Carmelo Fiorito. Il suo passo costante, in fisica si chiama "moto lineare uniforme" e Carmelo ci aggiunge solo le svolte, guidandoci perfettamente. L'ultima svolta del circuito ci riporta in via Etnea e lì compiamo il primo passaggio sotto il gonfiabile.
La seconda e terza tornata sono sempre al seguito di Fiorito. Subiamo lo scontato doppiaggio da parte di Francesco Bennici, ma non ce ne curiamo.
Siamo al quarto giro, abbiamo da poco superato il 15° chilometro, e l'amico Carmelo decide improvvisamente di cambiare ritmo,. Siamo passati a un moto "uniformemente accelerato", la velocità di "crociera" aumenta. Le energie del nostro "Virgilio" si sono moltiplicate e la sua, più che una corsa sembra una fuga! All'ultimo passaggio sotto il gonfiabile accelera ancora, di fronte al teatro Bellini capisco che la musica è cambiata, il "lento" è divenuto "tarantella". Progressivamente vedo Carmelo allontanarsi, lo segue a ruota solo Luciano Costarella.
Siamo al 19° chilometro, io viaggio "in riserva" con l'amico Carmelo Torrisi con il quale ci siamo fatti compagnia tutta la gara. Al passaggio a "piazza Umberto" scambiamo qualche parola di reciproco incoraggiamento.
La 50^ svolta del percorso, di fronte alla villa Bellini, ci riporta in via Etnea. È il lungo rettilineo finale, tutto in lieve e confortante discesa. Torrisi mi annuncia che allungherà il passo. Io ho mal di gambe, sento qualche muscolo "aggrippato", ho paura che ci sia qualche "rottura" nel finale, il fiato è più che mai "corto". Ma anch'io, progressivamente, superata la via piazza Stesicoro trovo "in fondo al barile" le energie per un finale dignitoso in lieve ripresa: supero il 21° chilometro, mancano 97 metri e mezzo, ma solo agli ultimi 50cm sono sicuro di avercela fatta, il gonfiabile è alle mie spalle!
Grazie agli amici compagni di gara, grazie a chi mi ha incitato gridando il mio nome lungo il percorso, grazie all'organizzazione, grazie ai Vigili Urbani e ai volontari che hanno tenuto a bada i "suonatori di clacson" e siccome c'è sempre qualcuno che vince, complimenti a Giuseppina Chiolo e a Francesco Bennici che questa corsa l'hanno vinta alla grande.

Fonte: Remigio Di Benedetto