7^ STRAPuntese: il vero diario della corsa

SGLPUNTA PARTENZA 2013... e dopo il freddo e l'umido dei Monti Rossi di Nicolosi ecco che a San Giovanni La Punta ci accoglie un vento gelido. La settima strapuntese è battuta infatti da un vento freddo che fa letteralmente volare di tutto, comprese le transenne. Si teme anche per il gonfiabile, potrebbe decollare da un momento all'altro... ma anche questa struttura teme il severo sguardo del giudice per antonomasia Michelangelo Granata che non sarà un santo, ma con il semplice "tocco" della mano fa il miracolo impedendo che il gonfiabile voli via.
Dopo qualche istante ci ritroviamo sotto il gonfiabile miracolato. La nostra batteria comprende gli Over 55 e "oltre", molte simpatiche donne e dei giovani cadetti tra i quali riconosciamo Flavio Napoli, il re della Scala di Caltagirone. Flavio spera ovviamente in un percorso che comprenda scale, gradini e simili, ma per nostra fortuna qui non ne abbiamo. Lo sparo seguito al flemmatico "ai vostri posti" del Granata, ci fa schizzare via verso la meta.
Abbiamo di fronte a noi 5 giri per 5,7 chilometri, ci sarebbe il tempo fare quattro chiacchiere, ammirare il panorama, magari vedere un'eruzione come quella del giorno precedente, ma tutti hanno una gran fretta e corrono via. È così che essendo meno pronto degli altri, con la complicità di una doppia svolta nei primi cento metri, mi ritrovo incastrato al centro gruppo. Vedo avanti i più forti della mia "over 55" e fatico non poco nel cercare almeno di accodarmi a loro nella successiva discesa. Più di tutti sembra avere fretta Carmelo Torrisi che si mette ad inseguire i cadetti e qualche femminuccia di quelle giovani e simpatiche. Sulla scia del "Torrisi" insegue un ritrovato Salvatore Contarino, poi il gruppo. Nel percorrere il primo giro scopriamo che il percorso proposto dagli organizzatori ha qualche tortuosità e una strettoia, molte svolte a destra e sinistra come è logico che sia e la salita, non del tutto inoffensiva, che ci riporta sulla piazza dove è organizzata la zona di arrivo.
Al passaggio sotto il gonfiabile sentiamo la voce dello speaker, il prof. Vito Riolo, "l'innamorato dell'atletica, soprattutto quella vera", che con il consueto trasporto racconta dal vivo la corsa. Non lo fa solo per i giovani e per le giovani che sono davanti a noi, ma spende le sue attente e precise parole anche per noi "nonnetti" che affannosamente corriamo alle loro spalle. Il prof. trova anche lo spazio per ironizzare su se stesso, precisando che il vento può spostare tutto ma difficilmente riuscirà a spostare la sua mole.
Siamo al 2° giro e il "Torrisi", che conosciamo bene, come previsto inizia a cedere. Lentamente Salvatore Contarino lo "risucchia". Intanto se qualcuno aveva fatto dei "castelli in aria" sulla vittoria di categoria (forse il "Costarella"), può demolirli perché Camillo, il vero Castelli in gara, si porta in testa alla corsa.
Io mi ritrovo nel gruppo con la compagnia di Luciano Costarella e di Franceso Militi, in aggiunta abbiamo l'Alì, forse il Babà già incontrato a Nicolosi, ma questa volta siamo con la coscienza a posto, non facciamo i Ladroni, anzi è lui che ci si attacca alle caviglie finché resiste, rubando un poco la nostra scia.
I giri scorrono e mentre delle belle e giovani fanciulle conducono la gara, per quel che riguarda gli "Over", il "Castelli" prende il volo anche senza l'aiuto del vento e si gode pure, dalla più alta delle sue torri, lo spettacolo di noi che arranchiamo alle sue spalle.
È così che arriviamo all'ultima tornata. A "debita distanza" ascolto l'emozionata voce del prof. Riolo che annuncia la nettissima vittoria della sua allieva Clara Lombardo che lascia oltre un minuto alla sua compagna di squadra Suelen Spitaleri.
Per quel che riguarda i "nonnetti", se il Castelli ha la vittoria in tasca, il "Costarella" si produce in uno delle sue accelerazioni, del tipo da 0 a 100 in 5", che gli consente di recuperare sul "Contarino" che è superato anche dall'amico Francesco Militi, io taglio il traguardo con la gradevole e bella compagnia di Therese Nilssen. Nelle retrovie, la classifica "rovesciata" vede sempre nettamente in testa l'amico Corrado Giraffa, contro il quale nulla può il sia pur lento e fermo passo di Maria Santoro.
E poi la volta della seconda batteria e le emozioni per il prof Riolo continuano perché è il suo allievo, Santo Giannitto, a regolare tutti sul percorso dei sette chilometri, complimenti a lui. Nulla da fare per Carlo Branchina e Domenico Lo Faro al secondo e terzo posto.
E dopo il freddo di Nicolosi e il vento di San Giovanni La Punta, l'appuntamento è il 1° Dicembre a Paternò dove speriamo non... ci sia neve.

 

Remigio Di Benedetto
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