Etnacross 2013 nella Pineta di Nicolosi

Etnacross2013 ...sono le 8 e nella bella pineta dei Monti Rossi di Nicolosi, l'umidità e il freddo la fanno ancora da padroni. Il sole riscalda soltanto una parte del piazzale antistante la bellissima pineta. Lo stato di abbandono del luogo, recinzione e cancelli visibilmente degradati e dal lato opposto il campo d'atletica altrettanto malconcio, mi da un senso di sconforto e di tristezza, speriamo per il futuro che la situazione migliori. Ma ecco che supero questi iniziali momenti di malinconia, appena mi viene incontro Carmelo Testa, il fotografo dei Master Catanesi, che distribuisce il frutto della sua arte, un "pezzo" 2 Euro, per soddisfare la propria vanità o peggio ancora il narcisismo del podista, ma anche semplicemente per testimoniare che quel giorno "c'ero anch'io".
Alfio Scalisi è sempre il primo ad arrivare, spesso anche in gara, forse lo fa per scaramanzia o in segno di buon auspicio per la sua prestazione, ed è già in movimento per la fase di preriscaldamento. E sono pure in movimento i "TDS Boys", il gazebo è gia montato, tutto è pronto per fornirci graduatorie e tempi al secondo.
Lentamente il piazzale si riscalda e si colora con le variopinte divise dei podisti. Dopo qualche istante la voce del consigliere Fidal Raimondo Lizzio, "apprendista speaker", introduce la manifestazione. Dà il benvenuto ai partecipanti annunciando la prima batteria Over55 + Donne.
Rapidamente, con qualche maglietta in più per la protezione da freddo e umido, ci schieriamo sulla linea di partenza, al centro svetta su tutti il solito Scarcipino Rosanero, esagitato più che mai, forse per il freddo o forse per... l'età.
Siamo anche oggi orfani di Michelangelo Granata, che dovrà produrre ovvia giustificazione per l'assenza, ma siccome siamo tutti necessari e nessuno è indispensabile, la partenza è ugualmente perfetta. Si solleva la "strisciolina" bianco rossa e dopo il fatidico "ai vostri posti" c'è il via....
Lo scatto iniziale degli allievi in gara è tale che scompaiono immediatamente tra i pini. Potremmo rivolgerci a "Chi l'ha visto" per cercare di rintracciarli, ma non vale la pena perché siamo sicuri che all'arrivo li ritroveremo sicuramente già riposati e rilassati, buon per loro.
Il tratto iniziale è sulla nera sabbia dell'Etna, si sprofonda un poco, ma ancora siamo con le energie al 100% e non abbiamo alcuna difficoltà. Il tratto successivo è definito a ragione dallo speaker "con tornante", poi si svolta a sinistra e la cosa "si fa seria". Una prima ondulazione ci introduce al clou del percorso, uno strappo breve ma intenso che spezza le gambe. In cima alla salita si svolta a sinistra e qui occorrono doti di equilibrio: ci sono una ventina di metri in saliscendi col terreno che letteralmente "pende" a destra e pone in difficoltà gli atleti di una batteria come la nostra, dove gli "over" sono in media "molto over". Comunque tutto va per il meglio e con un successivo zigzagare tra gli alberi, giungiamo all'inizio di una discesa vertiginosa lungo la quale alcune radici di pino formano dei gradini naturali che ci riportano sulla dirittura di arrivo ancora una volta sulla sabbia nera.
Siamo così al 2° giro, con l'amico Luciano Costarella nel corso del primo giro, visti scomparire nel nulla gli allievi, abbiamo cercato di "ammaestrare" la batteria, ma all'imbocco della prima salita, Alì (forse Babà?) da Caltagirone ci ha superato di netto, e noi sentendoci quasi dei "Ladroni" (in batteria siamo quasi 40) abbiamo "rubato" un poco, sfruttando il suo ritmo e seguendolo in scia. Al gruppetto di testa che abbiamo formato si unisce anche una dolce presenza femminile, è Manuela Di Stefano che sta dominando la corsa al femminile. Tra un doppiaggio e l'altro, proseguiamo fino all'inizio del 4° giro, quando l'amico Luciano forza il ritmo; ad uno ad uno perdiamo contatto da lui e quando giungo sulla dirittura di arrivo lo vedo tagliare il traguardo "2 secondi" avanti a me.
All'arrivo come previsto ritroviamo gli allievi della partenza, non vi è alcun ristoro, ma non ce ne preoccupiamo, questo sport è semplice e spartano, ci rifocilleremo più tardi, la distanza è stata obiettivamente breve e va bene anche così.
Si aspetta con ansia la seconda e sicuramente più importante batteria, i ragazzi "scalpitano", ma si attende il completamento della prima. È Corrado Giraffa, saldamente in testa nella classifica rovesciata della batteria che taglia per ultimo il traguardo, complimenti anche a lui.
La storia della seconda batteria vede come elemento essenziale l'alternarsi alla testa della corsa di Alfio Scalisi e Lorenzo Bonincontro. Quest'ultimo con un poderoso ultimo giro supera e stacca Alfio, tagliando per primo il traguardo con netto margine, al terzo posto Simone Canino.
...sono quasi le 11, gli adulti lasciano il posto ai ragazzi che porranno sul campo le loro giovani energie, sicuramente superiori a quelle di chi li ha preceduti, ma con lo stesso identico amore e la stessa passione per lo sport e per l'atletica in particolare.